Supermarket horror
Jim Wynorski ha girato quasi un centinaio di film e la maggior parte della sua produzione è facilmente dimenticabile tra brutte versioni live di fumetti di culto (Vampirella), pessimi action pronti per Rai 2, e orribili film horror e e scifi dalle tette facili. Chopping mall (da noi Supermarket horror) non appartiene a queste categorie, fortunatamente, ed è una pellicola graziosa e splatter il punto giusto. D'altronde si tratta dell'opera seconda del regista, probabilmente ancora un giovanotto pieno di sogni e belle speranze, ben lontano dal disincantato mercenario delle produzioni usa e getta future. Il film può vantare il nome del grande Roger Corman come produttore esecutivo ed ha, nel suo plot, tutto lo scellerato genio dei film a basso budget anni 80 che tanto facevano grande le piccole produzioni del periodo. Fu girato al Beverly Center e alla Sherman Oaks Galleria (un centro commerciale nel distretto di Sherman Oaks) di Los Angeles con un budget di circa 800.000 dollari, una produzione non proprio da due soldi che fu nobilitata in Italia, sembra, anche di un'uscita sporadica al cinema ottenendo un crudele (e insensato) vietato ai minori di 18 anni (anche se sulla vhs è segnato come inedito ciematografico). La storia, folle e semplice, ha l'intuizione di mischiare il filone robot domestici alla Corto Circuito (il cui design dei Killbots è chiaramente ispirato) con quello degli slasher, quindi bodycount succoso di giovani coppie intente a far l'amore come nel più classico dei Venerdì 13. Probabilmente l'ambientazione del centro commerciale è mutata dal classico Dawn of the dead (Zombi) di George A. Romero, ma non manca comunque di una certa suggestione, merito della regia attenta e vivace di un Wynorski mai così capace.
Solita regola pre Scream 4 che salva le verginelle dal mostro di turno, ampliata anche agli uomini, in un'idea di sesso abbastanza castratrice. Bisognerebbe capire poi perché Jim Wynorski, con nel cast la bellissima Barbara Crampton di Re-animator e From beyond, la divina scream queen del nudo necrofilo del cinema horror, abbia scelto come eroina una sorta di paperotto dalla bocca larga. Misteri della vita, magari chissà era la sua ragazza. Comunque dopo Dick Miller si aprono le danze: raggi laser sparati all'impazzata, teste fatte saltare come cocomeri, tettone sballonzolanti mostrate con gusto voyeuristico e inquadrature di culetti in lingerie quasi ipnotizzanti mentre i Killbots continuano a mietere vittime e dire la frase di rito "Grazie e buona giornata". Il film non è privo di ironia, soprattutto nei dialoghi a volte così cretini da essere per forza voluti, ("Ti sto dietro" dice un ragazzo alla fidanzata sentendosi rispondere "Come sempre d'altronde"), ma anche frasi smargiasse di matrice action tamarra ("Facciamogli vedere a quegli stronzi chi è Rambo" "Ho visto 4 volte Il giustiziere della notte" "Mio padre era un marine"). Se sorvoliamo poi i pessimi effetti dei laser e, ci ripetiamo, lo spreco di Barbara Crampton, il film è davvero un gioiellino con invenzioni di regia, stronzaggini da B movie senza un domani ("Dividiamoci, mi sembra la soluzione migliore" come se Joss Whedon per Cabin in the wood dovesse prendere appunti) e caratterizzazioni dei personaggi penose (dopo aver visto morire i loro amici i ragazzi si preoccupano se devono dividere la spesa della birra ?!?).
Jim Wynorski, dopo un inizio non disprezzabile, si è focalizzato in una carriera di film orribili finendo in questi ultimi anni a girare la versione stronza dei moster movie anni 50, i vari Camel Spider (Cammelli incrociati geneticamente con ragni) e Piranhaconda (il figlio di una scopata tra una piranha dalle belle tette e un aitante Anaconda), guadagnandosi il diritto di combattere per il Trono di spade del cinema demmerda al pari di Fred Olen Ray o, il povero Uwe Boll. Il cast principale invece, oltre la mai troppo decantata Barbara Crampton, ha solo giovani volti senza nessun futuro, a parte la racchia del film, Kelli Maroney, nota per lo zombesco e non disprezzabile La notte della cometa. Tra i tanti cammei importanti spicca la presenza di Paul Bartel, il mitico regista del Death race originale, manifesto di un bis gagliardo americano di matrice cormaniana. Certo che Supermarket horror ha dalla sua un gran ritmo e, anche a distanza di più di 25 anni, non risulta noioso né datato. Di questo devono essersene accorti pure ad Hollywood dove più volte è stato accarezzato il remake senza mai concretizzarlo. Prima è stata la volta di Robert Hall, ottimo truccatore e meno dotato regista, che dichiarò di essere interessato ad un rifacimento capace di "riproporre la situazione di partenza di un gruppo di giovani amici intrappolati in un supermercato. La storia, però, sarà molto più cupa e devierà in direzione del soprannaturale". Forse complice la sua dipartita, nel maggio del 2021, non se ne fece nulla. In tempi più recenti invece è toccato a James Wan, produttore e regista di grandi successi come Insidious o Conjouring, che palesò, in un'intervista, il suo amore per questa pellicola e in generale per i B movie. "Ho molti film horror che penso siano semplicemente divertenti e che amo, e sono abbastanza sicuro che la comunità horror li condivida con me. Amo film come ‘Supermarket Horror’ Adoro ‘Dimensione Terrore’. Questi, per me, sono solo una specie di film horror divertenti in cui mi piacerebbe potermi tuffare un giorno, o rifarli, ma con il modo in cui realizzo i miei film”.
Nell'attesa invitiamo tutti a recuperare questo gioiellino anni 80 uscito in tempi recenti in un buon dvd edito dalla Quadrifoglio.
Andrea Lanza
SUPERMARKET HORROR
Titolo originale: Chopping Mall
Anno: 1986
Regia: Jim Wynorski
Cast: Kelli Maroney, Tony O'Dell, Russell Todd, Karrie Emerson, Barbara Crampton, Nick Segal, John Terlesky, Suzee Slater, Paul Bartel, Mary Woronov, Dick Miller, Gerrit Graham, Mel Welles, Angela Aames, Paul Coufos
Note: Aka: "Supermarket dell'orrore", "Killbots"; "R.O.B.O.T."; "Shopping".
Durata: 77 min.
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