Cocaine Wars

Cliff Adams è un agente del nucleo speciale anti-droga degli Stati Uniti, È in missione segreta nella regione di San Pedro in America latina. Qui scopre un'imponente base di smistamento della cocaina. Attorno a lui intrighi e violenze politiche si nascondono senza tregua. Cliff è un uomo abituato a combattere tutte le “armi” della droga, Tutto e tutti sono contro di lui, i rischi sono altissimi, ma lui è qui per vincere...

Un film crudo, drammatico, irresistibile, con l'implacabile boss dell'action americano, il grande John Schneider...

(dalla vhs)



Héctor Olivera è un grande regista. Chi ha visto il suo La notte delle matite spezzate (La noche de los lápices), cupo dramma del 1986 sulle torture, tremende e ingiuste, inflitte a sette studenti, tra i 14 e 17 anni, negli anni 70, dagli squadroni della morte argentini, ancora oggi se lo ricorda. 7 studenti rei di essere rivoluzionari e fatti letteralmente sparire dal mondo. Una storia che non cede allo spettacolo, ma spinge forte il lato crudo e violento della vicenda, una ferita mai davvero rimarginata, raccontata da Héctor Olivera con stile registico quasi chirurgico, freddo, documentaristico, un vero pugno allo stomaco.

Non solo questo film ovviamente: si possono ricordare in 27 pellicole, girate tra il 1968, anno di La mano sulla... psiche! (Psexoanálisis), e il 2010, l'ultimo lavoro, il poetico e sensuale El mural, molti titoli importanti e impegnati, d'altronde Héctor Olivera era un regista impegnato politicamente. Piccola sporca guerra (No habrá más penas ni olvido) del 1983 vinse persino l'Orso d'argento e il gran premio della giuria al Festival internazionale del cinema di Berlino. Forse il suo capolavoro, non uno dei più conosciuti, almeno in Italia, è La Patagonia rebelde, pellicola del 1974 incentrata su uno sciopero avvenuto a Santa Cruz nel 1920, culminato nell'intervento del colonnello Benigno Héctor Varela. Risultato: 1500 uomini fucilati perché avevano chiesto salari migliori e più umane condizioni lavorative.


Sia come sia, Héctor Olivera, al quale la Treccani ha dedicato persino una pagina, è anche un regista che, soprattutto negli anni 80, ha ceduto al fascino del commerciale, girando, per Roger Corman, una serie di pellicole argentine, soprattutto fantasy, molto disimpegnate. Solo ad occhio disattento però, perché anche in La regina dei barbari o in L'anello incantato, girati solo due anni dopo Piccola sporca guerra, fanno capolino i temi cari al regista, quelli della rivoluzione e della repressione da parte dei poteri forti. Certo bisogna essere anche molto larghi di maniche per trovare il tocco di Olivera in storie di barbare seminude o di maghi dagli occhi che sparano laser mortali. Cazzatine confezionate con palpabile disinteresse da parte del regista che però, si spera, siano servite per trovare i fondi e girare La notte delle matite spezzate.

Di questo primo lotto commerciale, che conta tre titoli, tutti del 1985, l'ultimo e il più interessante, anche se ovviamente sempre mediocre, è Cocaine Wars, da noi uscito direttamente in vhs per la Domovideo e mai sbarcato in nessun altro formato.

Star della pellicola John Schneider, rinominato sul retro della videocassetta come “il boss dell'action americano”, ma che noi conoscevamo e avremmo sempre conosciuto come Bo Duke della serie tv cultissima Hazzard. L'attore stava conoscendo un periodo no della sua carriera, soprattutto dopo gli screzi con la produzione del telefilm che lo aveva reso celebre, tanto che per una (infelice) stagione, la quinta, lui e il suo socio, Tom Wopat, Luke Duke, furono rimpiazzati da due cugini, Vance e Cody, ancora un biondo e un moro.


Insieme a lui troviamo la non più tanto giovane, alle soglie dei 35, Kathryn Witt che ebbe il massimo successo in Angeli volanti, una serie abortita alla prima stagione, nel 1978, che doveva essere una risposta “aerea” alle Charlie's Angels. Risultato: dei 19 episodi gli ultimi 5 non vennero neanche trasmessi.

Lei, mora, dal fascino indubbio, arriva in Cocaine wars persino a spogliarsi, facendosi leccare i seni da un poco convinto John Schneider, in una delle scene di sesso meno erotiche mai girate, malgrado il bellissimo sedere dell'attrice in bella mostra. I due attori, annoiati, diretti da un Olivera che gira la sequenza con la passione di un eunuco, ad un passo dalla parodia a La pallottola spuntata con questi corpi bellissimi e nudi che sembrano fare ginnastica senza nessun trasporto, un po' come la nostra Lilli Carati quando faceva i suoi porno apocalittici.

Però Cocaine wars, per fortuna, non è solo questo. John Schneider ha carisma, quasi da Terence Hill del cinema action argentino, simpatico, trucido, sfigato, con due baffoni alla Franco Nero, in antitesi con la figura perfetta e infallibile di uno Schwarzenegger o di uno Stallone. Cliff Adams, agente in incognito della DEA, non sarà mai ricordato da nessuno oltre i quattro gatti che per curiosità (me compreso) si inoltrano nei meandri più oscuri del film d'azione più povero e oscuro, ma è un personaggio non scritto malissimo, nelle pieghe di una serie B veloce e disimpegnata, un anti eroe che suo malgrado si trova coinvolto in una guerra più grande di lui.

Olivera inserisce qui, più che nelle due precedenti opere made in Corman, i temi a lui cari con complotti politici, un moto rivoluzionario e un regime autoritario e repressivo. Ancora, come nei suoi film più celebri, ci sono le torture ai danni del protagonista con elettrodi nei capezzoli o annegamento simulato, tipici della dittatura argentina degli anni 70. Sono sequenze blande ovvio, non più convincenti di un Rambo calato nella melma con le sanguisughe in bella vista, ma sono anche le meglio girate di un'opera che a volte si rivela sciatta.

Prendiamo una sequenza, sulla carta interessante, come l'inseguimento di Kathryn Witt da parte dei cattivi, armati di tutto punto per ucciderla. Olivera la gira di un male che è inconcepibile: non c'è una vera idea di ritmo o di consequenzialità delle scene che paiono montate con fantasia con la nostra che prima è nascosta dietro un tavolo poi cammina tra le ombre. Non si capisce né cosa stia succedendo né in che maniera, tutto confuso, mal concepito, inqualificabile per un regista che ha girato diversi ottimi film.


Saltiamo anche le battute che fanno tanto action anni 80 ma non fanno mai ridere in una trama tutto sommato anche seria ma che sfocia in un tremendo finale alla Chuck Norris con John Schneider che massacra da solo un esercito con una sequela di esplosioni dalle fiamme sempre più alte e rosse.

Siamo in un sotto Cannon ovviamente che però non possiede non solo la forza di un Joseph Zito che gioca alla Rambo con Missing in action, ma anche di un carneade come Lance Hool che si trova a fare brutto in Vietnam.

Cocaine wars però ha un pregio: si lascia guardare e ha dalla sua un ottimo Federico Luppi, volto dei primi Guillermo Del Toro, nei panni di uno spietato cattivo, soffocato dalla stessa cocaina che smercia e poi fatto esplodere insieme al suo impero.

Se siete fan di Hazzard e degli action cafoni ma con un retrogusto impegnato, questo film potrebbe fare per voi.

Hector Olivera girerà altre due opere per Roger Corman, Tango per un killer del 1989 e Play Murder for Me dell'anno successivo. Nulla di eclatante ovviamente.

Andrea K. Lanza


Cocaine Wars 

Regia: Héctor Olivera 

Interpreti: John Schneider, Kathryn Witt, Royal Dano, Federico Luppi, Rodolfo Ranni, Ivan Grey, Richard Hamlin (Ricardo Hamlin), Edgar Moore (Edgardo Moreira), Armand Capo (Armando Capo), Martin Korey (Martín Coria), Tom Cundom, Ken Edgar, Joe Capanga, Mark Woinski (Marcos Woinsky), Jacques Arndt, Willy Marcos (Guillermo Marcos), John Vitaly (Juan Vitali), Patricia Davis (Patricia De Biaggi), Heidi Paddle (Haydée Padilla), Hellen Grant, Ted McNabney (Theodore McNabney), Patricia Scheuer

Anno: 1985 (USA-Argentina)

Genere: action 

Titoli alternativi: Top mission, American Scorpion, Vice Wars

Durata: 82 min.



Commenti

  1. Per fortuna non mi è mai capitato davanti, il genere guerresco già mi piace poco se di buona qualità, figuriamoci di serie Z, però ho un amico del blog che impazzirebbe a vederlo ^_^

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    1. Hazzard contro la droga poteva essere un buon sottotitolo ahah

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